martedì 28 giugno 2011

Oro del diavolo. Bar il Corsaro, Alghero

Alle pancacce legnose sederai con aria truce, masticando l’amaro di dispeptiche noie, i gomiti puntandoli a compasso sulle cornici delle mappe sottovetro. A questi tavoli si gioca così nel riverbero duro dei giorni, un caffè via l’altro, prima che la febbriciattola serotina inzuppi cuori e zucche nei Campari. Il Corsaro va colto che è ancora presto per l’ora lieta, quando hai diritto a compulsare le sue carte di straforo: quando siedi ubriaco di luce e le gratti e sfiori, a suscitare rotte e itinerari per questa baia di cui non sai più i nomi, navigante avido, speranzoso almeno di sbarcare il lunario. 
Se un tesoro nasconde l’Alguer, città bastarda figlia di ladri e di bagasse, è qui che lo hanno steso per iscritto: tra le vene vizze dei mobili, con segni incisi, o tra le rughe delle isòbare. Ma non è certo che mai lo si scovi.
Bonus: La risata grassa della parona, in chiave da cambusa.
Malus: Il sole delle vetrine acceca il poco d’occhio che ti resta, ma cercare rifugio negli anfratti del retro annacqua ogni emozione.
Voti della Palmanana
Ambiente: 6,5
Servizio: 7

Alghero, via Diez 36

mercoledì 22 giugno 2011

Un codice genetico à la carte, tra Clint Eastwood e Russel Crowe. Bar (trattoria) delle Ninfe, Alghero

Cosa avvince nello stesso destino un figlio e un foglio, sul ballatoio di un saloon sardo che sovrasta la spiaggia a pochi metri dal bagnasciuga, al centro di una baia che fu già florido porto romano? D’inverno come d’estate, a mezzo giorno o a notte fonda, entrambi sfidano tramontana e scirocco, mareggiate e gelate; impassibili ai leoni agostani e ai cani randagi, ignari della ressa e della solitudine, scrutano l’orizzonte oltre le mamme con carrozzina armata, i racchettoni rompicoglioni e le mucillaggini, (quando ritornano). Stanno lì eterni, Raffaele, il figlio del padrone, e il foglio del Menù, anch’esso parto di sua mamma, la cuoca delle retrovie: il primo dorme in roulotte, dietro al ristorante anche nella stagione fredda, quando calano i pinguini dalle terre corse e i lupi mannari dall’entroterra algherese; il secondo ‘figlio’ ingiallisce ma non molla, non cambia da anni, da sempre, da quando hanno inventato le melanzane alla parmigiana e l’homo sapiens ha scoperto il fuoco per friggere i calamari. C’è dell’epico in questa fedeltà al menù preparato dalla madre sotto il tetto costruito dal padre, un comune destino di figliolanza tra cibo e Dna, un codice genetico che si tramanda su carta, una carta che si fa discendenza, fratelli su una lingua di terra salgariana, a testimoniare che passano le nuvole e si alternano i soli, ma che non tutto cambia sotto il cielo sardo, anzi, ad insistere contro la corrente e a urlare contro vento, che per fortuna “Todo non cambia”. Per gli avventori che invecchiano con loro, il menù può essere declamato meglio di come Gassman leggeva Dante, con fierezza pari quasi alla declinazione della formazione di Italia Germania (e per favore non chiedeteci di quale anno!) o di Italia Brasile: in attacco a sinistra spaghetti alle vongole, a destra, spaghetti al sugo di melanzane (ma politicamente è chiaramente il contrario), al centro, patatine fritte o insalata verde, in difesa calamari fritti, o parmigiana, in porta la crema catalana, arbitra il jukebox all’angolo destro della sala. Provate ad andarci alla mezza e a restarci fino alla notte, vi sentirete come Jekyll e Mr. Hide. Solo che di giorno vorreste far fuori tutta la pipinara, come Clint Eastwood in Gran Sassari che nella sua veranda sbevazza birra Ichnusa tutto il tempo, e di notte vorreste fare l’amore sul bagnasciuga, come Russel Crowe, mentre sussurrate parole in latinorum alle conquistate ninfe venute dal nord. (Giaccophil)
Bonus, Telefonando prima, potreste mangiare dell’ottimo pesce fresco a prezzi accessibili.
Malus, Piatti e servizio di plastica, dal jukebox escono spesso dei mostri.
Voti della Palmanana:
Ambiente: 8
Servizio:8
Cucina: 8
Pineta Mugoni, zona Porto Conte, Alghero

lunedì 20 giugno 2011

L’eterno Judge, Bar, Alghero

Se tu t’infili per le strettoie del bancone, se trovi posto sotto la volta sassosa, alle remote panchette di legno o per le sediòle abbarbicate ai muri, allora lo schermo dispensatore d’immagini potrà sottrarti allo spettacolo sottile. Attento, è inaudibile quasi: dall’alto del bancone, il giudicante barista squadra il tempo immobile di sua giurisdizione, emette verdetti brevi, in algherese stretto. A te tocca tacere: non dovrai chiedere il solito, ché l’eterna bibita ti è associata ab origine, con impronta a fuoco. Dal primo passo compiuto sei predestinato a quell’ordine, hai posto a sedere tra gli avventori eterni, come sassi scolpiti da un dio immemore per un rito negletto di riconoscimenti e riconoscenze. Violoncellisti, pescatori di orate, portatori di barche da riccio, li vedi scorrere e fissarsi silenziosi, lentissimamente, sulle pareti sgocciolanti del vivere. Tu afono, tu pure fatto testimone di questa galleria o grotta muta, che si confida una volta per sempre.
Bonus, Tra jazz e rock, si sta come nelle più serene cattedrali.
Malus, Speleologi e gechi frequentatori di cripte, non ne trovano: ma gli altri avranno da ridire…
Voti della Palmanana
Ambiente: 7
Servizio: 7

Via Simon 28, Alghero

venerdì 17 giugno 2011

Serate un tanto al metro. Pocoloco, ristorante pizzeria, Alghero

Grande come un supermercato, buio come un magazeno. Il pocoloco, stretto nel suo temperamento jazz, fatica da sempre a diventare luogo. Eppure ce la mette tutta, accumulando camaleontici trasformismi: ristorante, discoteca, video pub, bowling, internet caffè, living jazz. Per poi essere ricordato solo per la pizza al metro.
Bonus, C'è sempre posto e la cucina chiude tardi.
Malus, Fuori fischia il vento, dentro fischiano le orecchie: decibel troppo alti.
Voti della Palmanana
Ambiente: 6
Servizio: 5,5
Cucina: 6

via Gramsci 8, Alghero

mercoledì 15 giugno 2011

Per tutti un po’ di pane, Focacceria Il Milese, Alghero

Sotto le tende da giardino l’umanità dispersa d’Europa si assiepa, si raggruma a bioccoli, strusciando sedie e tavolini ferrosi: è un pacifico ingorgo di occhi e mani che frusciano, di denti ruminanti a lungo le croste nere delle panfocacce. Poi si alleano volonterosi dagli uffici, lavoratori dei servizi, a tutte l’ore: la rashàuar si espande al modo d’unto sulle carte oliate, e accanto alle auto scoppiettanti per la rambla sono sempre file e file di umani, in attese infinite per uno scontrino da declamare a voce alta e chiara. 
C’è la gran strada, invalicabile, di mezzo e il mare, il porto li intravedi soltanto – sopporti ogni cosa per un po’ di pane, per un’idea di mare. Ma questa apertura celeste ciascuno l’avverte davvero, ampissima, a un passo: e la luce dell’aperto pascolo invincibilmente ci attrae, come schermo di televisione accesa apposta per noi, viandanti famelici – per tutti noi, eliòtropa semenza del pianeta.

Bonus
, Qui ci si sfama e disseta per molto meno di trenta denari.
Malus, Le focaccette sempre più smilze, sempre più pane passato per focaccia…
Voti della Palmanana
Ambiente: 7 più
Servizio: 6 meno meno

via Garibaldi 11, Alghero

lunedì 13 giugno 2011

Perbacco! la simpatia non è in vendita, bar/tavola calda, Alghero

Oh tu turista illuso di trovar simpatici conforti nella cittadina di mare, volgi gli occhi alla passeggiata Busquets e sul finir della stessa, sotto ampi tendoni, par trovar riparo l’alma tua affranta sotto l’ombra del Perbacco.
Come girone dantesco tu ch’entri non sai quando n’uscirai. Il tempo è una variabile ignara e di te ignava. L’ordinazione segue ad una lunga contemplazione del lungomare e la fame ti corre d’appresso mentre i camerieri altrove s’affannano. Ahi guai ed alti lai del vostro stomaco attendono per lunghe fratte l’appressarsi della desiata vivanda.
Come colombe dal desio chiamate le vivande giungono, alfin, sospirate.
Altro è se per gioir del breve lasso di tempo ante del desco desideri nutrirti di piccoli spizzichini. Guai a te anima prava se oserai ber caffè unito alla patata fritta: occhi di bragia dei camerier ti fulminerann nella tua scortesia. Disgusto nei loro occhi che resta osserverà, rimuginando, il tuo vile gesto. Ma che aperitivo funesto!
Perbacco, infin si esce a riveder il porto, ma perbacco che conto! (g.o)
Bonus: Al mattin, con far circospetto, potrai trovare delle paste gradevoli, unite al poco trafficar delle persone
Malus: La simpatia dei camerieri, sempre bofonchianti nei tuoi confronti
Voti del Perbacco
Ambiente: 6
Servizio: 4
Cucina: 5 e mezzo

Via Garibaldi 29, Alghero

giovedì 9 giugno 2011

Da sorbire con moderazione - Agorà Caffè, Alghero

Per i viottoli della città vecchia, i senza paese vagano in cerca dell’altro lato d’una cattedrale ancipite, traviati dallo stridore degli stili. Succede anche qui, ai bordi del quartiere popolare, dove due ingressi opposti, segretamente complici, dànno accesso ai medesimi fasti. Pareti tirate a stucco, dentro, neri parterre ti aspettano: ripiani lindi a specchio fan mostra di accoglierti, viandante, con sorrisi equivoci di riconoscenza. E dappertutto un’aria di vanità metropolitana, di locale à la page. Dappertutto è il sogno di un’Alghero da bere che sorge agli orli inzuccherati del Santagostino: si è scrollata di dosso le proprie origini dubbie e sputa il nocciolo oscuro con garbata educazione. 
Ah via, via sotto gli ombrelloni del recinto: unica oasi qui di vivo silenzio – deserta agorà dove è concesso starsene in pace con i fantasmi del vecchio, del bianco.
Bonus, La piazzetta all’aperto è davvero una benedizione, e i barman in divisa servono anche qui l’ottimo Illy.
Malus, La tivù, i suoi menù fissi: qualcosa di più forse si potrebbe fare.
Voti della Palmanana
Ambiente: 8
Servizio: 8

via Sant’Agostino 30, Alghero

mercoledì 8 giugno 2011

Requiem al cubo, ristorante-bar-circolo ARCI, Alghero

È mancato all'affetto degli aficionados il ristorante-bar-circolo ARCI ai più noto come il CUBO. Ne danno il triste annuncio alcuni clienti buongustai ma con limitate capacità di portafoglio, i comuni fruitori del bar del piano terreno, i patiti del calcino memori delle titaniche pugne contro il duo d'eccezione Renato + Morgana (ancora risuona la canzone dei Litfiba... Morgaannaaaa!). L'ingresso oscuro, l'ambiente dimesso, l'arredo inspiegabile (sedie e tavoli in giunco - chiaramente da esterni - al primo piano) celavano potenzialità gastronomiche inusitate per la città, e anche la selezione dei vini era all'altezza della cucina.
Come spesso accade, e sicuramente qui più che in altri casi, è peggio per chi resta. (il.conte)

Bonus: cucina ottima, buona compagnia
Malus: poco spazio, sedie scomodissime
Voti della Palmanana
Ambiente: 6,5
Servizio: 7,5
Cucina: 8,5

via Ardoino, 90 / angolo via Marostica (Ora c'è scritto affittasi)

domenica 5 giugno 2011

Illusioni di cuccagna. Il ghiotto, Alghero

Ogni cosa del mondo che conosci per vera, lasciala fuori e seguilo: tuo dio sarà qui, nelle catacombe ghiotte, il grasso arcimboldo dall’insegna di verdure. È lui l’idolo che a tutte l’ore imbandisce una cuccagna di apparenze sotto vetro – lui che apparecchia indigeribili abbuffate e, con uno schiocco di palato, evoca a chiudere torte da sogno, pittoriche e sciape come la colazione di Pinocchio.
I farfalloni turisti dalle lingue arrotate sbatacchiano tra le vetrine e i banconi, accecati dallo sfavillio del lowcost, per risvegliarsi presto nelle lor case straniere. Ma chi conosce la via del ritorno al Ghiotto, avrà diritto alla segreta gioia: già, tra i depositari del culto in divisa, muove in tuo onore una simpatia sottile. Coraggio, il caffè di tout l'heure ti aspetta. Una gentil commessa te lo porge, una volta ancora, insieme all’enigma dell’inconsistente alternativa: tra i piaceri dell’occhio e i saperi di un gusto che pur vorrebbe la sua parte.
Bonus, L’emozione della fantasmagoria stuzzichina.
Malus, La delusione del desiderio che, si sa, è permaloso.
Voti della Palmanana
Ambiente: 6
Servizio: 6
Cucina: 5/6

Piazza Civica 23, sull'angolo, Alghero

venerdì 3 giugno 2011

Odori di mare in bottiglia. Bar "in Centro", Alghero

Zuppo di sfiati grossi e di umani afrori, questo posto è un limbo opaco, denso, come l’acqua dei moli pur lontani: stesse sono le fioriere di cemento, gli sbarramenti fuori, stesse le difese. E come il liquido nero del porto, qui l’acquavite accoglie ogni cosa che si attarda al margine del vivere: gli alcolici effluvi sono meduse ardenti, sospese a mezz’aria sopra il sapore delle bibite al banco. 
Uno silente, l’altro baldanzoso, i due baristi si danno il cambio notte e giorno a sorvegliare gli avventori silenziosi: gli habitué immersi come pesci ciechi in acque dure, ammutoliti al ronzio dei televisori che cantano catastrofi improbabili o lontane. Troppo lontane sempre, per turbare chi ne ha sentite ormai di tutti gli odori.
Bonus, Un buon caffè non ti sarà negato neanche all’alba, per le preste partenze, nell’inverno.
Malus, Ogni volta qui, senza rimedio, la sensazione d’esser finiti nell’acquario sbagliato.
Voti della Palmanana
Ambiente: 7
Servizio: 7

Alghero, via Mazzini, 25

mercoledì 1 giugno 2011

Tirami su in paradiso. Ciro, Alghero


Lo sfavillio delle cere e degli ottoni lustri si spande sulle maniglie delle porte a vetri, a preparare l’incanto, e le bellezze ti sorridono dai banchi carichi di paste. Ma i tre tavoli son sempre inospiti e contesi; i posti in piedi, alla mangiatoia, esposti al motteggio dei barman in divisa. Non lo diresti affabile né grato, questo luogo: ricco sì, ricchissimo di lusinghe per la lingua e gli occhi. Luogo dove la parca vita, di sé paga, cede al desiderio senza requie che si rammarica di più non potere. 
Avidamente ingolli bocconi dolcissimi di paradiso, a tirar su le fiacche energie, e nel mentre sorbisci la créme della città, che qui si frolla e sfila nelle delizie del bengodi. 
L’eterna Padrona siede al pulpito del registratore di cassa, tutto osservando, compiaciuta. È lei la regista occulta del baratto: lei che scandisce, con voce inerte, il prezzo dell’antichissima fame dell’oro.
Bonus, Buono, buonissimo, tutto quello che si può gustare.
Malus, Dove il palato non arriva, nemmeno un po’ di cuore: si detta qui, solenne, questa legge dell’anatomia.
Voti della Palmanana
Ambiente: 6
Servizio: 5
Pasticceria: 7

via Sassari 35, Alghero