lunedì 15 agosto 2011

Via con l’evento

























La gente vuol divertirsi. Specie quando è in vacanza. E magari va in vacanza quando e dove trova da divertirsi. O ci va  quando  deve andarci, perché  al lavoro si chiude. O ci va quando  preferisce andarci perché il tempo (nei molti sensi della parola) è quello giusto.
Insomma che in una località turistica balneare d’estate ci siano concerti, spettacoli ed eventi, piccoli, medi e grandi è naturale.
Proprio perché è naturale, è bene interrogarsi su cosa è bene fare in modo “artificiale”.
Supponiamo, supponiamo soltanto, che si voglia fare in modo che gli ospiti vengano in un posto anche quando il “tempo” non è quello migliore. Supponiamo che sia possibile farlo perché anche con il “mezzo tempo” sia molto bello stare in quel posto. Supponiamo che anche il “tempo peggiore” non sia tanto terribile e magari sia adatto per qualche attività inconsueta. Supponiamo che invece di volere più gente quando ce ne è molta, si voglia cercare di attirarne quando ce ne è di meno o quando ce ne è poca. Supponiamo che un po’ quella gente già ci venga, ma si fermi solo poche ore perché (e lo dicono) non hanno niente da fare (e non sanno come muoversi), se avessero qualcosa da fare ci verrebbero di più e starebbero più a lungo. Supponiamo che in quel posto, come in moltissimi altri di quella sfortunata e tenace isola in cui quel posto si trova, vi siano molte persone che amano l’arte e la cultura e che la praticano e la vivono e che ci siano molte persone creative, senza lavoro, magari rassegnate e senza troppe speranze (magari perché le potenti congreghe di speculatori cercano di costruire le condizioni per avere sempre a disposizioni “clienti”).
Tutto ciò supposto: quale sarebbe una saggia politica degli eventi? Eventi estivi? Grandi eventi? Eventi scontati con artisti inconsapevoli, catapultati (toh, che parola!) da ogniddove?
Oppure eventi distribuiti nel tempo (anche d’estate, come è ovvio) e nello spazio (anche nel territorio e nelle periferie? Eventi molteplici? Eventi innestati sulle attività e suoi luoghi di un milieu artistico e culturale che vive tutto l’anno? Eventi grandi e piccoli gestiti dagli operatori culturali del posto, aperti a ospiti sia del mainstream sia dell’off-off. Eventi cosmopoliti e tradizionali. Eventi per tutti e tutti i giorni (se non è un ossimoro).
Se ci si potesse anche muovere e si trovassero buoni aperitivi …(xyz)

3 commenti:

  1. Un'ideuzza per la prossima amministrazione della città, per sostenere e dar voce alla vivacità culturale di Alghero, per gli algheresi (e per turisti).

    Fare un progetto di micro-finanziamenti, invitando artisti, compagnie teatrali, associazioni culturali, musicisti, cooperative, scuole ... a presentare proposte di eventi, installazioni, mostre, spettacoli, concerti con richiesta di micro-finanziamenti, diciamo, da qualche migliaia ad al massimo dieci mila euro.

    Da fare possibilmente fuori stagione.

    I progetti saranno valutati da una giuria qualificata ed indipendente, composta da - che so - un'algherese, una sarda, una "continentale" e una straniera.

    Il Comune ci mette i finanziamenti (diciamo 180.000€, tanto per fare un numero a caso), e mette a disposizione gli spazi (dall'ex circolo dei Marinai in Piazza Civica alle torri, dal Caval Marì alle piazze e vie della città).

    Può andare?

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  2. Va benissimo.Più o meno così stanno facendo a Jönköping, Svezia. Magari qualcuno è interessato a saperne di più?

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